Sabato 30 novembre u.s. si è riunito il Comitato regionale del MAR, organo dirigenziale del Movimento per la Autonomia della Romagna.
A meno di due mesi dalle elezioni regionali in Emilia-Romagna, relativamente alla cosiddetta “questione romagnola ” (ovvero la opportunità di creare la regione Romagna) la maggior parte delle forze politiche e dei candidati ad oggi non si è espressa. Fa eccezione l’avv. Fabrizio Ragni di Forlì che ha manifestato la volontà, una volta entrato in consiglio regionale, di presentare una legge che definisca chiaramente il limite storico, geografico e culturale fra Romagna ed Emilia. E non si è fatta attendere la risposta del presidente uscente Stefano Bonaccini, fortemente contrario all’autonomia della Romagna.
Noi autonomisti romagnoli siamo più che mai convinti della bontà della nostra proposta: solo con una propria istituzione regionale la Romagna potrà spiccare il volo. Viceversa resterà nella palude. La E45 resterà un vergognoso cantiere perenne, il porto di Ravenna vincolato dai propri inadeguati fondali, l’aeroporto di Rimini limitato a pochi voli settimanali, le attività economiche (agricoltura, turismo, industria, terziario) continueranno ad essere penalizzate, i nostri giovani dovranno recarsi altrove per trovare lavoro. E l’elenco potrebbe continuare a lungo ma non voglio disilludere chi ancora crede che la nostra regione sia la prima in Italia!
Le forze politiche ed i candidati in lizza esprimano con chiarezza il loro pensiero: la Romagna deve continuare ad essere una subregione? Che istituzione prevedono per il territorio romagnolo? Lo status quo? Una provincia unica, una città metropolitana? O convengono sulla regione Romagna?
Il MAR terrà nella giornata di sabato 11 gennaio 2020 la propria Assemblea annuale, aperta a tutti i cittadini e ai candidati politici, ed in quella sede tirerà le somme verificando chi in maniera chiara sarà favorevole a dotare i cittadini romagnoli di una scheda sulla quale esprimere democraticamente un parere: Romagna regione? Sì o no?