Pochi giorni fa, giovedì 26 luglio, il ministro degli Affari regionali e delle Autonomie, subito dopo aver incontrato i rappresentanti di alcune regioni ha testualmente affermato che “la richiesta di autonomia non è solo un trattenimento di risorse, non è solo una questione economica, non è una questione egoistica. Autonomia è valorizzare le caratteristiche delle nostre regioni, le specialità delle nostre regioni, che è la forza dell’Italia. Nelle nostre differenze siamo forti. E poi, un altro argomento importantissimo che i governatori hanno compreso: avere le competenze significa fare e lavorare nelle materie dove si sa di essere bravi, si sa di poter realizzare e si sa di avere la responsabilità nei confronti dei nostri cittadini, perché autonomia è anche e soprattutto responsabilità. Sapremo chi decide, come decide, e avremo anche la possibilità di criticarlo. E’ un grandissimo percorso che potrebbe portare veramente ad un cambiamento della storia del nostro paese”.
Il MAR si riconosce completamente in quanto affermato dalla suddetta Ministra e si permette di ricordare che simili concetti sono stati, sono e saranno alla base della battaglia che il movimento conduce per l’autonomia della Romagna fin dal 1991.
Con tali premesse il MAR esprime il proprio rammarico della mancata presenza a questo incontro, partecipando al quale, il presidente della regione Emilia – Romagna Stefano Bonaccini non ha sentito il dovere di consultare il Movimento da noi rappresentato per poter essere in grado di riferire alla Ministra anche il contenuto delle richieste autonomistiche della Romagna.
Fino a quando l’Emilia e la Romagna continueranno ad essere due sub-regioni, il presidente Bonaccini è anche il nostro presidente e crediamo sia suo preciso dovere ascoltare anche la nostra voce.
Non chiediamo poltrone, prebende o altri incarichi onorifici o peggio ancora retribuiti, ma chiediamo maggiore attenzione verso un movimento che dalla sua fondazione ha raccolto oltre 90.000 firme di adesione e non si è mai costituito forza politica proprio perché confida nella democraticità dei partiti e nella sensibilità dei suoi dirigenti.
Non possiamo sottacere però la intima soddisfazione nel constatare come la Romagna sia già implicitamente riconosciuta come portatrice di proprie peculiarità, di propri pregi, di propri difetti, di propri meriti e di proprie mancanze, e si augura che venga finalmente sanata la lacuna che questa regione si porta sulle spalle fin dal momento della sua costituzione e si definiscano legislativamente i confini storici della Romagna, così come li identificò l’ing. Emilio Rosetti nel suo impareggiabile volume sulla Romagna.
A disposizione per un auspicabile nostro incontro con il governatore, rassicuriamo tutti i romagnoli che il MAR continuerà ad essere la loro voce.
Con romagnola cordialità.
Pinarella di Cervia (Romagna), 31 luglio 2018
Avv. Riccardo Chiesa
presidente MAR
dott. Samuele Albonetti
coordinatore regionale MAR